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Il macchinista Cucco va in pensione

Non sono mica tanti che possono vantare un simile articolo sul Giornale di Vicenza in occasione del pensionamento. Ma Cucco, organizzatore instancabile dei pensionamenti dei colleghi, ha avuto questo onore!

Articolo apparso su "Il Giornale di Vicenza" del 2 Luglio 2010 - Cronaca - Pag. 20

IL PERSONAGGIO. Ha lavorato nelle Ferrovie per quarant’anni, ultimamente soprattutto sulla linea regionale per Schio.
Petardi e foto al binario-giardino.
Una piccola folla lo ha salutato «Ora potrò andare in montagna»

Ore 10.31, binario 2 giardino. Una folla attende il treno da Schio. È un po’ in ritardo, in realtà dovrebbe essere già arrivato. Trascorrono i minuti e le persone continuano ad aumentare: giovani, anziani, donne e bambini, armati di macchina fotografica, qualcuno persino di telecamera. Alcuni viaggiatori fissano la scena, lo sguardo incuriosito, forse chiedendosi se ci sia qualche celebrità in arrivo.
Poi scoppia la festa: da lontano si sente il fischio acuto e prolungato del regionale, si scorge una gran nuvola di fumo bianco, partono i petardi e i fumogeni colorati e Stefano Cucco, dalla sua cabina, sorride e saluta emozionato.
Tutti sono in stazione per lui, per salutarlo dopo quaranta anni di servizio. E non potrebbe essere diversamente, dato che il macchinista, a Vicenza, è un po’ come una leggenda: allegro, goliardico, sempre pronto allo scherzo e alle trovate fantasiose, senza per questo dimenticare la professionalità («Nemmeno un piccolo incidente in 40 anni» sottolinea a questo proposito, con una punta d’orgoglio). Durante tutta la sua carriera il compito di organizzare feste, soprattutto quando un collega andava in pensione, è spettato a lui.
Qualche giorno fa, invece, è stato il suo turno. «Questo breve viaggio mi è sembrato in realtà lunghissimo - afferma, appena sceso dal treno - di certo è stato il più emozionante in assoluto. Non mi aspettavo di trovare tante persone: significa che negli anni ho “seminato” bene e mi fa piacere lasciare un buon ricordo. Del resto lavorando accade di tutto, ma poi la gente si ricorda anche gli episodi piacevoli».
Stefano Cucco, 56 anni, residente a Vicenza con la moglie e due figlie, ma di origini marchigiane, ora pregusta lunghe passeggiate in montagna.
«Sono da sempre la mia grande passione, anche se, finora, non ho mai avuto molto tempo libero».
Per anni ha condotto treni interregionali, viaggiando soprattutto nel Nord Italia, tra Torino e Milano. Negli ultimi tempi, invece, è stato alla guida prevalentemente di treni regionali, come mercoledì mattina, quando, tra striscioni, fumogeni e petardi è arrivato da Schio per la festa di fine carriera.
«Per certi aspetti - aggiunge - non mi dispisce andare in pensione. Devo ammettere che ero molto affezionato alla vecchia ferrovia. Quando ho iniziato la mia carriera c’era maggiore dialogo tra i colleghi. Adesso siamo nell’era del progresso, le comunicazioni viaggiano via e-mai oppure con i telefonini e gli sms. Ho opposto a lungo una certa resistenza ai cambiamenti tecnologici ma, ovviamente, alla fine ho dovuto arrendermi anch’io. A risentirne, però, è stato il contatto umano, particolarmente importante nel nostro lavoro».
Travolto dall’emozione, dagli abbracci dei colleghi e dai flash degli amici è difficile ricordare i momenti più significativi di 40 anni di lavoro.
«Ce ne sono molti. Alcuni episodi, poi, mi hanno visto protagonista, proprio per il mio carattere gioviale. Non potrò mai dimenticare lo scherzo ai miei colleghi alcuni anni fa: feci guidare (naturalmente per finta) il treno a un giovane ghanese e, quando arrivammo in stazione, ci fu uno scompiglio generale perché tutti si chiedevano chi fosse e da dove fosse arrivato. Era scherzo, ma era stato organizzat bene». Ora Stefano Cucco si potrà dedicare alla sua grande passione: le passeggiate in montagna.


 

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