41° raduno nazionale 2017
Ricordi del 41esimo
Raduno Nazionale di Salsomaggiore Terme (Parma).
06/09 Settembre 2017
Cari amici, colleghi e simpatizzanti, anche il
41esimo raduno nazionale di Salsomaggiore si è felicemente
concluso.
Organizzato da me col sempre opportuno benestare condiviso dei
segretèr Stefano & Daniela Cucco e la collaborazione
preziosa di Lucia Ciciliato (tour manager), abbiamo cercato di
fornire ai partecipanti una icona dell’Emilia e della provincia
di Parma in particolare. I motivi sono stati la cultura, l’arte,
il paesaggio e il cibo.
Ci siamo ritrovati all’albergo “Nazionale” di
Salsomaggiore. Una buona e comoda struttura vicinissima alla stazione
ferroviaria, in gestione al proprietario e ai suoi famigliari,
che hanno riservato agli ospiti tatto, gentilezza e riguardo.
Il mattino successivo a bordo di un moderno pullman siamo andati
a vivere i ricordi della saga dei film di Don Camillo e Peppone
a Brescello di Reggio Emilia. Il paese che per cinque volte consecutive
fu il set della famosa saga tra il risoluto prete impersonato
da Fernandel ed il suo antagonista, il sindaco comunista Peppone
espresso da Gino Cervi. Frutto della fantasia di Giovannino Guareschi
(anche lui nato e vissuto nella pianura parmense), la guida ha
svelato particolari inediti ed importanti nonché le difficoltà
incontrate a girare quei film coi loro soggetti in quegli anni.
Basti pensare che si era nell’immediato dopoguerra, in una
zona totalmente agricola, dove la gente viveva con lo scarso reddito
dei terreni e delle piccole stalle. Toccare argomenti politici
in quei tempi non fu facile, ma la sagacia e la capacità
di Guareschi convinsero i cittadini ad accettare quei racconti
seppur restando le correnti cattoliche e comuniste sulle rispettive
solide posizioni. La realtà perfettamente traslata nei
film era comunque quella di gente contrapposta nelle idee ma sempre
in accordo sui valori nobili della vita.
Dopo il pranzo siamo andati a vedere una delle piazze più
belle d’Italia: quella del Duomo di Parma. Guidati da un
esperta guida abbiamo osservato l’interno del Duomo in particolare
uno dei suoi artistici gioielli: La Deposizione dalla Croce. Una
scultura marmorea (110x230 cm) di Benedetto Antelami, databile
al 1178 e conservata nel transetto destro.
Successivamente il Battistero e la Basilica di Santa Maria della
Steccata.
Il giorno successivo accompagnati dall’estro e dalla bonaria
“veemenza” della signora Afra abbiamo scoperto ogni
segreto nella produzione di alcune forme del re dei formaggi:
il Parmigiano-Reggiano. Che poi segreti non sono in quanto a saperlo
fare e conservare è il formaggio più semplice del
mondo contenendo solo pregiato latte locale, siero innesto e caglio
naturale (il disciplinare di produzione del Parmigiano-Reggiano
ammette solo l’uso del caglio animale di vitello). L’esperienza
e la capacità del casaro cuocerà il latte a 58 gradi
di temperatura, lo solleverà dal doppio fondo in rame una
volta cagliato e lo immetterà fresco nelle fascere, dove
trascorrerà i venti giorni successivi in un bagno di salamoia
onde acquisire il sapore e la caratteristica crosta, poi dopo
12 mesi di stagionatura se risulterà perfetto verrà
marchiato a fuoco dagli esperti del Consorzio di tutela, pronto
a trascorrere ulteriori 12 mesi prima di essere predisposto al
consumo.
Fatta l’immancabile degustazione e gli opportuni acquisti,
ci siamo diretti alla casa natale di uno dei figli più
illustri della provincia di Parma: il maestro Giuseppe Verdi.
Abbiamo visitato la sua modestissima e spoglia casa natale, alle
cui spalle esiste un ristorante con visita alle cantine di stagionatura
di un altro incomparabile miracolo della cucina parmigiana: il
culatello. Supremo prodotto dell’arte norcina non ha eguali
negli insaccati della carne di maiale. Ottenuto nella parte più
nobile e magra delle cosce posteriori di un maiale adulto e formato,
senza cotenna, viene conservato nella vescica urinaria dell’animale
accuratamente trattata raggiungendo mediamente i 4,5/5 kg di peso.
Si stagiona in cantine umide e aperte alle nebbie autunnali -
vero toccasana per la sua maturazione - per almeno 24 mesi. Autentico
prodotto del fiume Po e della sua immancabile nebbia è
un salume difficile da portare a compimento. Deve essere quotidianamente
osservato perché può deteriorarsi facilmente. Il
taglio di un culatello è sempre un evento: deve profumare
di rose e al palato portare fragranza e dolcezza. Purtroppo non
sempre è così e ciò ne giustifica il prezzo
non proprio trascurabile.
Dopo il pranzo, alla distanza di alcuni chilometri, abbiamo visitato
la casa dove il maestro Verdi ha vissuto buona parte della sua
vita a S. Agata di Villanova d’Arda, tuttora proprietà
dei suoi eredi indiretti. Il grande parco, le carrozze, la camera
da letto, il pianoforte.
La sera in albergo abbiamo consumato il cenone di commiato deliziato
nel finale dall’inusuale performances teatrale di Moreno
Campodoni, nonché dal concerto di Massimo Tagliata e Daniele
Donadelli, virtuosi musicisti di fisarmonica e pianoforte. Abbiamo
ascoltato un excursus musicale di grande pregio tra il liscio
emiliano, la musica popolare spagnola, il valzer musette francese
e il sinfonico viennese. Un reale spettacolo per chiudere un raduno
ben riuscito che confido abbia soddisfatto i partecipanti.
Ora la stecca, l’onere e l’onore di ospitarci è
passato a Marco Crescentini. Il 42esimo raduno nazionale ci vedrà
sulle spiagge del mare di Sardegna ai primi di Settembre del 2018
per una settimana nella zona di San Teodoro.
Appena possibile saremo avvisati circa le modalità di partecipazione.
Un cordiale saluto ed un amabile arrivederci in Sardegna per il
42esimo raduno nazionale dell’inossidabile 644/72.
Tiziano Testi
Parma, 16 Settembre 2017.
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