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Questo è il sito dei fantastici ferrovieri della circolare 644/72.

 

 

 

 

 

DIARIO DI VIAGGIO 2

Proseguendo con piacevole interesse nei nostri viaggi della memoria, e dopo la riscoperta di Chivasso dello scorso anno, abbiamo deciso di andare ancora un po' posteriormente, e con entusiasmo abbiamo pensato di rivedere qualcosa di quasi dimenticato.

Qualcosa che comunque a molti di noi ha fatto fare i primi passi in divisa: la Caserma "NINO BIXIO" di Casale Monferrato, dove abbiamo svolto il primo addestramento militare: il C.A.R.

Personalmente devo ammettere che di quella struttura ricordavo solamente il nome. A distanza di 34 anni, ed in considerazione dei soli quaranta giorni là trascorsi, non potevo pretendere di più. La ricordavo solo vagamente, ma quando ho rivisto quella facciata, subito la mente si è riaperta. I questa foto Rinaldo Signorini, io, Giuseppe Valceschini e Franco Zuccarini , (in ordine da destra), siamo davanti all'ingresso principale.

La caserma Nino Bixio è stata dismessa nel 1999, sulla base dei criteri di riordino dei reparti addestrativi dell'Esercito italiano. Ma come si presenta ora la Nino Bixio ?

Naturalmente nello stato di più assoluto abbandono, con vetri rotti e sporcizia che ne deturpano il seppur mastodontico prospetto . Tra l'altro è in corso lo smaltimento/bonifica delle tonnellate di cemento-amianto ( Eternit ), che ricopre i tetti di tutta la struttura. Ovviamente l'accesso non è ammesso, e non ci è stato possibile rivedere il suo interno, anche se un rapido sguardo "rubato" dagli anfratti del portone ha fatto trapelare uno stato di incuria totale delle aree interne.

Caserma Nino Bixio: la porta carraiaCi siamo poi addentrati un poco nella realtà cittadina di Casale M.to , che come tutti i " paesoni ", un po' snob e un po' demodé sconta anche la disgrazia di non poter più contare sullo "spendere" di quei militari, che comunque erano anche una risorsa economica. Casale denota certamente una situazione post-industriale poco invidiabile: ricordiamo che qui aveva sede la Eternit , la nota azienda produttrice del cemento amianto, le cui polveri immesse nell'atmosfera fino ai primi anni 90, sono state causa di gravi malattie (il mesotelioma ), e alta mortalità.

Proseguendo la camminata abbiamo raggiunto il Po, ridotto a quasi un rigagnolo stante la siccità in atto. A parte un discreto giardino davanti la stazione ferroviaria, le costruzioni sono stantie ed il centro storico non deve essere molto diverso da come lo ha lasciato Cavour!

Impressione diffusa è che qui lo sviluppo sia dovuto in gran parte ad una florida attività agricola, con particolare riferimento alla coltivazione del riso.

Siamo poi stati in un ristorante il cui nome la dice lunga sulla storia di questo grosso borgo basso-piemontese: " La Cucina Come una Volta": e piacevole sorpresa siamo stati trattati veramente bene: un pasto completo, con vino (Freisa e Grignolino), e caffè a 25 euro a testa. La consiglio a chiunque frequenti queste zone! Alla prossima:

Casale Monferrato, 17/03/2007.

Tiziano Testi, Rinaldo Signorini, Giuseppe Valceschini e Franco Zuccarini .

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