Cari amici, in considerazione dell’opportunità per
cui la nostra CLC è valida anche sulle linee Trenord, ci
siamo avventurati sul treno che da Brescia porta nella Val Camonica,
costeggiando il Lago d’Iseo e proseguendo fino al capolinea
di Edolo. Il materiale rotabile dell’andata è composto
da due datate Aln 668 al centro delle quali è in composizione
un’altrettanto vetusta rimorchiata Ln 664 su cui prendiamo
posto in considerazione che eviteremo il rumore dei motori. Sulla
linea è attivo il Comando Centralizzato del Traffico (CTC).
La circolazione dei treni è regolata dal Dirigente Centrale
Operativo di Iseo. La giornata è tersa, il meteo promette
bene.
Appena fuori Brescia ci addentriamo nella Franciacorta. Terra di
vini e di bollicine affermate in tutto il mondo, distese di filari
di viti curati con certosina manualità ci accompagnano per
diversi chilometri. Qui esiste la TBV (treno a bassa velocità),
60/70 Km/h, ma lo spettacolo offerto ai finestrini merita tale circostanza.
Trascorrono i primi 35 chilometri, lasciamo le ultime lande collinari
e siamo ad Iseo, capoluogo dell’omonimo lago. Località
di notevole interesse turistico ha di fronte a se, situata proprio
in mezzo al lago quel paradiso di silenzio e natura che è
Montisola. Iseo ha uno dei porticcioli da cui ci si può imbarcare
per raggiungerla. Proseguiamo il viaggio, mentre le due 668 come
due somarelli stanchi ma ancora vitali affrontano la salita e le
relative gallerie. Particolare curioso nelle varie fermate salgono
e scendono diverse scolaresche. Le maestre approfittano di questo
treno tranquillo per avviare i bambini alla scoperta della natura.
Tra chiacchiere e politica scorrono i chilometri mentre il lago
ci accompagna. Arriviamo a Boario Terme, nel nord del lago. Nota
località termale, le acque sono particolarmente ricche di
ferro, per cui pare siano adatte a specifiche terapie. Negli anni
60 era in voga la frase “Boario fegato centenario” che
noi non più giovani ben ricordiamo. Ci dicono che anche qui
la crisi del termalismo ha colpito e quindi i fasti di un tempo
sono ormai un ricordo.
Entriamo nella Val Camonica. Quello che prima era il Lago d’Iseo
ora è il fiume Oglio. Storicamente questa valle ha un importanza
enorme: i suoi primi abitanti di cui si abbia notizia erano gli
antichi Camuni, popolo di origine incerta, famoso per le incisioni
rupestri. Sebbene si sappia poco di loro, ci hanno lasciato il maggior
centro d'arte rupestre d’Europa.
Le 668 sembrano farcela… sbuffano, affrontano l’ennesima
salita, mentre l’Ln 664 traballa non poco sotto l’egida
di un armamento che in questo tratto della linea ha ancora in opera
le vecchie rotaie da 36 kg/m. non saldate, per cui riviviamo l’antico
ta-tac, ta-tac, ma anche questa è coreografia.
Ancora poco e dopo due ore e venti di viaggio abbiamo percorso i
105 Km che ci separano da Brescia. La stazione di Edolo (660 m.
s.l.m.), è pulita ed accogliente, il sole nonostante siano
le 11:20 scalda ancora poco. Appena fuori notiamo in alto all’orizzonte
la maestosa catena dell’Adamello con le sue nevi eterne. Facciamo
quattro passi e notiamo numerose case con le imposte sigillate,
probabilmente si tratta di seconde case. Il paese è grazioso,
pulito, ordinato. Poca gente in giro.
Pranziamo in una graziosa steak-house e ripartiamo. Questa volta
però niente Aln 668, ma un moderno e luminoso ATR 220. Decisamente
ben altro viaggiare non foss’altro per le sospensioni pneumatiche
al posto delle balestre del 664.
Rientriamo a Brescia alla solita velocità di crociera che
ancora ci consente la visione di uno spettacolo naturale incomparabile.
Decisamente un bel viaggio su una linea di livello prettamente turistico
dove il tempo sembra essersi fermato, ma che merita di essere percorsa
e visitata.
Per la 644/72: Testi, Signorini, Valceschini, Zuccarini e Silvestro.
Ci hanno allietato della loro presenza (e sopportato), anche Fiorella,
Olga e Mariella.
Alla prossima.
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